Trento, 30 settembre 2010
I partiti devono parlare ai giovani
lettera di Aldo Pompermaier, presidente dei Verdi del Trentino
da il Trentino di giovedì 30 settembre 2010

Caro Direttore, concordo totalmente sull’assunto che chi si mette in politica o chi crede di incidere sulla politica sia locale che nazionale, oltre a protestare deve anche dare indicazioni e soluzioni ai problemi che vengono segnalati.

Non entro nel merito dell’impegno ormai politico di Grillo, ma mi preme soffermarmi un attimo, sul grande entusiasmo che, la sua “discesa” in campo, ha suscitato specialmente nei giovani. Me lo chiedo perché tutti i partiti, anche il nostro dei Verdi, cercano di proporsi alle nuove generazioni, senza peraltro trovare grandi consensi. Forse perché la politica dei partiti tradizionali, considerati dai grillini ormai “morti”, debbono mettere le mani anche su problemi scottanti, forse perché le soluzioni pur magari condivise, hanno bisogno purtroppo di tempi di attuazione molto lunghi, forse perché parlare di politica senza cadere negli slogan facili non attira l’attenzione, non dà euforia e non riesce ad entusiasmare.

Sta di fatto che occorre approfondire questo fenomeno e cercare di accompagnarlo non con diffidenza, ma con un atteggiamento di apertura, partendo dal presupposto che la verità non ce l’ha in tasca nessuno. Anche noi Verdi abbiamo deciso di cambiare “pelle” e di puntare a costruire un soggetto politico che non sia un partito, ma “un movimento vero, costituito da una rete locale e nazionale, aperta libera e plurale e che sappia rivolgersi a tutti i cittadini, che sappia parlare ai più giovani, che li sappia incontrare e coinvolgere, per rispondere positivamente alla domanda di cambiamento e di partecipazione che viene dal Paese”.

Aldo Pompermaier

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